mercoledì 5 dicembre 2012

IL PARLATORE DI STORIE




 IL PARLATORE DI STORIE

Autore: Giuseppe Isgró C.

Era un uomo maturo; si chiamava Jo. Era nato in Sicilia, aunque, adesso, lui si consideraba un cittadino del mondo.

Aveva vissuto in Sud América, da molto giovane; in quel nuovo mondo, conobbi una realtá trascendentale che le fornì di una visione universale della vita, la quale, per ogni mezzo, la comunicava a qualunque voleva ascottarlo.

Era un giorno d´autunno, in quel clima tropicale del Venezuela, si trovaba davanti alla spiaggia denominata “Playa Mansa”, nome que egli stesso le mise verso l´anno 1990, e che, poi, rimase cosí.

Jo stava riflettendo mentre aspettava delle persone che dovevano vedere un apartamento, in un palazzo, alle quale doveva asesorare disinteresatamente, dado che erano suoi clienti ed amici. Questa occasione le permise vedere come le persone che molte volte si crede siano di fiducia, se ne approfittano indovutamente. Dopo tutto, chi procede di questa maniera, non dura molto nel mestiere. Soltanto i veri professionisti che lavorano con etica, perdureranno a lunga data nel suo lavoro.

Dopo che il suo denaro l´hanno investito in un apartamento nuovo, con prezzo giusto, quella famiglia subì gli effetti della nostalgia. Avevano venduto, prima, la sua casa, dove la famiglia visse oltre quarantanni.

Certamente, dopo tanto tempo, un luogo resideziale si tranforma in commerciale, e la propietà acquista un valore maggiore, che, indubbiamente, le permette di andare a vivere in un posto di miglior livello.

Vuol dire, il maggiore valore comerciale permette acquistare un apartamento in luogo residenziale di miglior livello. A lungo tempo, pero, il valore comerciale della propietà avrà arrivato a rivalutazioni molto più importante dell´altra modalità.

Il figlio maggiore accettò di venderé a richiesta di tutta la famiglia, pero se ne accorgeva che lasciavano andare via         l´occasione per consolidare il futuro economico della mamma e delle sue sorelle.

Jo ricordava il giorno in cui il suo amico Luigi lo portó a quella casa perchè i suoi padroni, a sua raccomandazione, gli dessero l´incarrico per venderla. Prima d´entrare, le disse a la padrona: -Signora, non venda la sua casa; si rivalorizarà moltìssimo e le conviene mantenerla, per tranformarla in un centro commerciale.

Quasi due ore tentò Jo di convincere a la mamma ed a una delle figlie, senza riuscirvi. Andò vìa suggerendole di pensarlo prima di dare quel passo avanti.

Al giorno seguente, la figlia Flor de Nieve chiamò a Jo, e le disse: -Signor Jo, tutta la famiglia ha deciso di venderé.

Jo, prepara subbito la procura e inizia il processo di vendita. Dopo due mesi non c´è, ancora, risposta del mercato, e dato che la documentazione non è in ordine, suggerisce sospendere la azione di vendita finchè non si completi, per non correré rischi.  

Accettata la suggerenza, la padrona di casa le dice a Jo: -“Lei venderà la nostra casa!”.

Non era facile prevederlo, per quanto Jo aveva in mente un lungo viaggio, e la attualizzazione dei documenti si pensaba che fosse compiuta a metà dell´anno seguente. Con tutto, con l´aiuto degli amici influenti, si avverrò molto rápidamente.

Due mesi prima della fine dell´anno, Flor de Nieve chiama a Jo e le dice: Avvocato, prepari la procura, vogliamo venderé subbito; fra quindici giorni avremo nelle nostre mani, la solvenza successorale.

Jo rifà la procura, ed inizia, d´immediato, il proceso di vendita. Quindici giorni dopo la casa è venduta. Comunque, adesso cominciava un fase nuova ed insolita.

La famiglia sperimenta un sentimento di attaccamento alla casa che non si corrispondeva con l´interesse iniziale per venderé, sopra tutto perchè Jo le suggerì di non venderé.

Quel giorno, dopo avere firmato i papiri della vendita, il figlio maggiore le domanda a Jo: -Lei ha visto l´appartamento che acquistò mia sorella Flor de Nieve? Jo responde di no. E accorgendosene che quel uomo era pentito di venderé, le fa un analisi della realtà, in maniera obiettiva. Lui è cosciente di quello che dice Jo, e se ne va di viaggio alla città dove abita, distante cinque ore in macchina, a una delle più belle città del Venezuela: Puerto Ordaz.

La riflessione che fa Jo resulta di grande interesse per tutti. Lui sa che ogni persona è una depositaria di turno di tutto quello che arriva alle sue mani. Pero, giunge, anche, il momento in cui deve lasciare il deposito che se le confida, per passare alle nuove persone che lo sviluperrano in maniera più utile, tanto per loro come por la colletività.

Quell´attaccamento che i padroni avevano per la casa venduta, la quale eccedeva, adesso, i suoi bisogni, nell´ordine cósmico era giunto il momento perfetto di Dio d´essere transferita al nuovo padrone di turno que avrebbe sviluppato il suo potenziale per riempire le necessità del mercato. Questa decisione avviene per l´uso del libbero arbitrio, senza imposizione di nessuno, peri avviene per compimento d´un ciclo esistenciale.

Jo capiva bene che quella casa era destinata ai nuovi padroni da molto tempo prima per i reggitori còsmici, per un accordo preso a livello spirituale, fra le parti involucrati. Poi, questa gente ha pagato subbito, di maniera che i venditori potessero comperare, a sua volta, il nuovo apartamento, in contante.
Jo ha contribuito, con il suo impegno, a che fosse pagato il prezzo giusto ed in tempo record.

La soddisfazzione di Jo fu quella d´essere ringraziato da Flor de Nieve per il suo effettivo lavoro, sebbene il giorno della firma nel ufficio immobiliare di Registro Pubblico si sentí rammaricato nel vedere tanti visi tristi, invece di sbozzare allegria. L´obbiettivo fu raggiunto in tempo record e con il minimo rischio; Jo era soddisfatto per quanto la sua missione era stata compiuta.

Jo rifletteva: -Cuando arriba il giorno in cui una propietà dev´essere transferita alla persona giusta non c´è niente che lo possa evitare. Una forza di spinta entra in scena, como se fosse una spinta divina, e supera tutti  gl´ostaccoli finche si raggiunga il risultato giusto e perfetto.

In egual maniera, poco prima si avverra la forza di bloqueo, che mantiene ferma alla persona mentre non arriba il momento giusto per aggire.

Questo ordine cósmico è il resultado della somma esistenziale che la persona va accumulando nel suo libro di vita, como saldo esistenziale, il quale lo ubica o riubica, nel posto giusto, compiendo i ruoli che corrispondono alla posizione raggiunta.

Noi tutti siamo depositari delle cose poste alla nostra disposizione, ben sia che siano beni materiali oppure rapporti  affettuosi con delle persone.

La coscienza di questa percezione dette a Jo molta tranquillità, per quanto lui stesso fu utilizzato per l´ordine cósmico per compiere l´obbiettio proposto. Era, anche, cosciente che in qualche luogo si incontrava la nuova propietà destinata a quella egregia famiglia. Così si avveró, in effetti.

Durante tutto il proceso Jo sentí una forza interiore non comune che le permise raggiungere la metta. Qualche ente spirituale esprimeva verso egli, una forza affettiva che lo spingeva al risultato spirituale. Capí, egli, che questo “ente” che diriggeva tutto dalla dimensione spirituale era qualcuno che aveva un grande amore alla famiglia venditora. Era un effetto di inspirazione che attraverso suo dimostrava questo affecto. Egli lo sentiva, e dovuto al suo conoscimento delle facoltà spirituali dell´essere umano capí che questo affetto non era il suo verso quella gente; era, sicuramente, quello del marito della padrona di casa, e genitore di tre figli, e un nipote.

Fotunatamente, tutto terminó bene, con gli obbiettivi ragiunti. Questo caso permise a Jo derivare diversi apprendimenti che, senza dubbio, li ricordará sempre, per la sua impronta lasciata nel suo spirito.

Il primo ed il più importante aprendimento fu quello di compiere la sua missione senza involucrarsi affettivamente, mantenendo la distanza, di maniera di controllare la situazione. Una volta compiuto il ruolo delegato, si deve chiudere capitolo e passare a d´alto senza pensarci più. Certamente, resta       l´amicizia ch´è, sempre, un magnifico capitale ed il valore più importante nella vita.

Il secondo apprendimento, è quello che, in ogni caso, sempre si deve raccomandare il corso d´azione migliore, anche se questo va contro i propi interessi. Se i clienti seguono, o no, i propi consigli, non ha importaza; l´assesore resta con la coscienza tranquilla, lo quale non è poca cosa.

Il terzo apprendimento è che, dal assesoramento nel acquisto del nuovo apartamento, in una delle visite fatte, Jo ritrovò un antico compagno di studi, che le incarricò la vendita di un suo apartamento, lo quale le rifornì d´un nuovo affarie commerciale. È una prova in più che chi da, sempre riceve accresciutamente.

Molti dettagli, ancora, potrebbero citarsi, pero sono aprendimenti d´indole personale che non è il caso da citare  qui.

Avanti.


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